Biografia

Roberto Recanatesi è nato e vive ad Ancona. Laureato in giurisprudenza nel 1984, funzionario regionale per necessità, fotografa ininterrottamente dal 1987 ed espone dal 1995.

La sua produzione, di stampo sovente lirico e nostalgico, abbraccia svariati settori (a partire dall'amata paesaggistica degli inizi) e, da iniziali quanto molto apprezzate predilezioni coloristiche, in verità non del tutto dimenticate, si è tramutata in un deciso e pregnante bianco/nero, specialmente in merito a figure ambientate di suggestivo e insolito spessore.

Ricercatore instancabile e solitario, restio alle disquisizioni tecniche e a tutto quanto possa in qualche modo coinvolgerlo nel consueto "giro" ovvero nei luoghi comuni della fotografia, persegue un personalissimo e tenace ritmo interiore, sulla base di remote e mai sopite emozioni legate soprattutto al suo amore per le arti figurative e lo spettacolo in particolare.

Da sempre opera in analogico facendo uso di una vecchia Yashica FX3 manuale, con due obiettivi originali da 28 e 50 mm, e di scarsissima attrezzatura aggiuntiva; la musica, specie classica e operistica, il teatro, il cinema, la pittura, la letteratura sono ispiratori decisivi e costanti della sua produzione fotografica.

Numerosi gli spazi che l'hanno accolto: Mole Vanvitelliana, Arco Amoroso e Sala del Rettorato di Ancona, Sala dei Mercatori e Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, Antichi Forni di Macerata, Sala Laurana e Palazzo Gradari di Pesaro, ex-Chiesa di San Michele di Fano, Palazzo dei Priori e Caffè Letterario di Fermo, Palazzo dei Convegni di Jesi, Expo-Ex di Senigallia, Rocca Paolina di Perugia, Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto, Palazzo del Turismo di Riccione, Galleria Giovenzana di Milano, ecc.

Sue opere sono in possesso di collezioni pubbliche e private. Hanno scritto di lui nonché presentato sue mostre: Sergio Anselmi, Fabio Ciceroni, Silvia Cuppini, Giancarlo Galeazzi, Armando Ginesi, Lucilla Niccolini, Stefano Papetti, Francesco Scarabicchi.

Ormai decisamente votato al surreale e al visionario, con frequente uso tramite photoshop di assemblaggi di negativi scannerizzati, le sue opere sono state molto apprezzate anche alle ultime edizioni della Rassegna Salvi di Sassoferrato.

Non disdegna tuttavia, parallelamente, una ritrattistica di stampo più tradizionale, specie in merito alla sua prolifica e proficua ricerca sugli artisti dello spettacolo e delle arti figurative.

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